A Milano piove di una pioggia ininterotta. I ragazzini spacciano la coca a Quarto Oggiaro e i ricchi la fumano nelle feste in casa, sciolta in forma di free-base . Barboni e tossici brancolano come zombie e negli aperitivi alla moda qualsiasi cosa è " carina" e "interessante".
Alberto è arrivato dalla provincia attirato da un' inserzione che promette un lavoro. Vorrebbe scrivere , o almeno fare una vita avventurosa da giornalista. Sogna un futuro e ha problemi di erezione. Esce con Susi, bella e magra come la bassista di una band inglese, il corpo pieno di piccoli tagli. Carlo invece è rimasto in paese: da bambino con Alberto pescava le rane, corraggioso come un eroe, adesso è ingrassato e passa le giornate al bancone del bar ubriaco di Fernet.
Alberto scopre il mondo, e gli fa piuttosto schifo. Tutto gli sembra irrimediabilmente contaminato , corrotto: il lavoro, la musica, il sesso. A volte si sente invadere da un' ondata di tristezza stranamente accogliente.
Lo terrorizza, su tutte , un' idea: " Ho paura di morire e avere vissuto senza essere servito a nessuno. Certe volte immagino il mondo che osserva il mio corpo senza vita: lo osserva un secondo, poi guarda l' orologio e tira avanti".
Questa è la storia di un ragazzo, di una generazione, di un trancio di società occidentale.
Il primo romanzo di Francesco Bianconi è una sorpresa e una conferma. Il leader dei Baustelle, acclamato poeta della canzone, esordisce con un' opera potente e originale. Non ha paura di insozzarsi le mani con quanto di meno nobile, di più animale, si muove nelle viscere di questa società, e del suo animo. Ecco perché riesce a essere così spietatamente emozionante.
Citazioni
Se riesci a sintetizzare la merda della vita in pochi versi, in due immagini, allora sì che sei un grande.
.... devo essere rimasto in bagno almeno mezz'ora, a piangere sul tempo che fugge, e su ciò che rimane.
Io ho trent' anni , e tu meno di venti. Tu hai diciotto anni e vieni a giocare al videopoker. Giochi e sei perduto. Io vengo a vederti giocare. Dopo la generazione dei nostri genitori, il mondo si è fermato. Che cosa stiamo costruendo? Nulla. E al nulla non si ribella nessuno. Nessuno che scenda in piazza , nessuno che rompa una vetrina. Nella migliore delle ipotesi, la nostra generazione sorride, chiusa fra quattro mura, scrive sui blog , e fa la coda alla Fnac per toccare l' iPad.
Abbiamo costruito una rassegnazione incosciente, grande come l' universo conosciuto, tenuta in vita da elettrostimolazioni commerciali.
.... devo essere rimasto in bagno almeno mezz'ora, a piangere sul tempo che fugge, e su ciò che rimane.
Io ho trent' anni , e tu meno di venti. Tu hai diciotto anni e vieni a giocare al videopoker. Giochi e sei perduto. Io vengo a vederti giocare. Dopo la generazione dei nostri genitori, il mondo si è fermato. Che cosa stiamo costruendo? Nulla. E al nulla non si ribella nessuno. Nessuno che scenda in piazza , nessuno che rompa una vetrina. Nella migliore delle ipotesi, la nostra generazione sorride, chiusa fra quattro mura, scrive sui blog , e fa la coda alla Fnac per toccare l' iPad.
Abbiamo costruito una rassegnazione incosciente, grande come l' universo conosciuto, tenuta in vita da elettrostimolazioni commerciali.
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